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Montascale per Anziani e Disabili

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          19 Mar, 2021 | Tecnologie

          Le misure di sicurezza sanitaria e distanziamento fisico hanno permesso di contrastare la diffusione del  Covid-19 ma, dal punto di vista psicologico, hanno avuto delle ricadute negative sulle persone, in particolar modo sugli anziani ricoverati in ospedale privati della possibilità di ricevere visite.

          Per gli anziani, tuttavia, esiste una soluzione per gestire il peso dell’isolamento sociale e migliorare la risposta alle cure sanitarie: tenersi in contatto con i propri cari con una telefonata o attraverso una videochiamata con smartphone o tablet.

          Come infatti è emerso al 65° Congresso della Sigg – Società italiana di gerontologia e geriatria, l’utilizzo delle nuove tecnologie riduce il tasso di mortalità degli anziani ricoverati, a parità di età e di trattamento clinico, dal 40% al 20%.

          Le conseguenze della solitudine per gli anziani in ospedale

          Al 65° Congresso della Sigg (tenuto in modalità virtuale dal 2 al 4 dicemebre 2020) è stato presentato lo studio La comunicazione telefonica con i familiari: l’impatto sulla mortalità per COVID-19 in un setting ospedaliero, realizzato da Stefano Eleuteri, Paolo Martelletti, Arianna Caruso e Laura Tafaro.

          La ricerca, condotta su circa 60 pazienti ricoverati dal 29 marzo al 29 aprile presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea di Roma, aveva l’obiettivo di indagare gli effetti dei contatti telefonici o delle videochiamate con i familiari sugli anziani positivi al Covid-19 ricoverati in reparti “a bassa intensità assistenziale” (e quindi non in terapia intensive e sub-intensiva).

          Lo studio ha riscontrato “una mortalità significativamente più alta” negli anziani che non hanno mai avuto contatti con i loro parenti.

          Nel complesso, fra i partecipanti la mortalità è stata del 40%, ma tra chi ha potuto parlare con i familiari “telefonicamente o con videochiamate” – e quindi avere un contatto diretto con il mondo esterno – si è ridotta al 20%; a parità di età e trattamento clinico.

          Negli anziani, infatti, il senso di solitudine va associato all’aumento dei tassi di depressione, a un incremento della produzione di proinfiammatori e alla diminuzione delle risposte immunitarie antivirali. Tutto questo comporta una scarsa qualità di vita e una mortalità prematura.

          Come ha spiegato Raffaele Antonelli Incalzi, presidente Sigg:  “Il rischio di mortalità degli anziani è influenzato dalla solitudine e dall’isolamento, associati a una riduzione della durata della vita simile a quella provocata dal fumare 15 sigarette al giorno e superiore a quella associata all’obesità (…) Questo rischio è ancora maggiore nei pazienti anziani con COVID-19 ricoverati, perché ai parenti è proibito andare a trovarli in ospedale”.

           

          Gli ostacoli tecnologici da superare

          La ricerca ha anche messo in evidenza alcune criticità legate all’uso e alla disponibilità di tecnologia per gli anziani.

          In particolare, si è visto che all’aumentare dell’età diminuisce la probabilità di avere a disposizione un telefono per le chiamate e, ancora di più, la probabilità di avere uno smartphone per le videochiamate.

          Il 22% degli anziani ricoverati, dei circa 60 presi in considerazione per la ricerca, non aveva un cellulare con sé e in sei casi su dieci i telefoni posseduti, sprovvisti di telecamera, non consentivano di fare videochiamate.

          Inoltre, oltre alle difficoltà legate al corretto utilizzo di telefoni, smartphone o tablet, è stato notato che gli uomini usano i dispositivi tecnologici più delle donne (il divario di genere è di circa il 10%).

          Non sorprende, quindi, che la Sigg abbia auspicato che in tutti i reparti ci siano degli strumenti per garantire “una comunicazione di qualità tra gli anziani e i loro familiari e amici” e che il personale specializzato aiuti gli anziani a superare gli ostacoli tecnologici (che possono derivare da scarse dimestichezza, deficit cognitivi, vista insufficiente e capacità motorie estremamente limitate).

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          Anziani e tecnologia, una relazione positiva

          La tecnologia può aumentare l’autonomia individuale, semplificare le attività quotidiane e migliorare la vita di tutti i giorni. Basti pensare a chi ha deciso di acquistare un montascale a poltroncina per spostarsi con più facilità in casa ed evitare pericolosi incidenti.

          Come rilevato della Società italiana di gerontologia e geriatria, inoltre, può contribuire alla salvaguardia della salute fisica e mentale, spesso in modo determinante.

          Negli ultimi anni sempre più anziani si sono avvicinati ai nuovi dispositivi e ne hanno compreso i numerosi benefici, eppure è ancora necessario accorciare la distanze. 

          Di conseguenza, è importante per gli over 65 familiarizzare con telefoni, smartphone e tablet per essere preparati fin da subito ad affrontare momenti difficili (come quando si trovano in ospedale a causa del Covid-19).

          Non solo: è fondamentale informare i genitori più anziani che attualmente sono presenti sul mercato prodotti e servizi sempre più facili da utilizzare e in grado di soddisfare tutte le loro esigenze. Si tratta di un passaggio da fare con calma e pazienza, comprendendo sempre le paure che ci possono essere alla base di un iniziale rifiuto della tecnologia.

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