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Montascale per Anziani e Disabili

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          14 Mag, 2020 | Normative

          La compilazione del modello 730 per i disabili o chi ha un familiare disabile a carico? Ecco come vanno calcolate le detrazioni spettanti in queste situazioni, e come compilarlo correttamente.

          730 per disabili

          Lo Stato garantisce diversi benefici assistenziali alle persone disabili, tra i quali i più importanti sono senza dubbio quelli relativi al pagamento di imposte e tasse. In particolare, il contribuente che ha a carico un familiare con invalidità permanente, di qualsiasi gravità e per qualsiasi patologia, può godere di numerose detrazioni in fase di compilazione della propria copia del modello 730.

          Ecco quali sono le detrazioni in favore delle persone disabili a carico, che si tratti di figli o altri parenti.

          In quali casi il disabile è a carico di un familiare?

          Ai fini fiscali è fondamentale stabilire se e quando un familiare è a carico di un altro, in particolare se il primo è disabile: da ciò dipendono moltissimi cambiamenti in sede di compilazione della denuncia dei redditi e dunque del pagamento delle imposte. Se, appunto, il contribuente ha un disabile a proprio carico, può richiedere numerose detrazioni e agevolazioni fiscali per un certo numero di spese effettuate a vantaggio del familiare.

          Vi sono diverse condizioni perché un familiare possa essere considerato a carico dal punto di vista fiscale.

          Innanzitutto, vi sono dei vincoli di parentela, in base ai quali possono essere considerati a carico:

          • il coniuge, se non legalmente ed effettivamente separato, nonché il partner di una unione civile (in base alla legge n. 76 del 2016);
          • i figli, che siano naturali e riconosciuti o adottivi, affidati, affiliati;
          • altri familiari, anche acquisiti, tra cui genitori, generi e nuore, nonni, suoceri, fratelli e così via, purché convivano con il contribuente interessato, oppure ricevano da quest’ultimo un assegno alimentare non imposto da provvedimenti e sanzioni giudiziarie.

          Inoltre, sussistono anche altri limiti e requisiti generali perché un familiare possa essere considerato a carico, e si tratta principalmente di limiti di reddito. Il familiare, infatti, può essere fiscalmente a carico solo se non dispone di un reddito proprio superiore alla somma di 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.

          Limitatamente ai figli a carico, la Legge di bilancio 2019 (in vigore dal 2019, e dunque a partire dalla dichiarazione dei redditi 2020) ha introdotto un’importante novità: se sono maggiorenni e di età non superiore a 24 anni, il limite di reddito che possono avere è stato alzato fino a 4.000 euro. Restano esclusi dal calcolo alcuni redditi esenti da imposta, come le pensioni, le indennità, gli assegni corrisposti agli invalidi civili ecc., mentre occorre tenere conto della eventuale rendita dell’abitazione principale.

          Come calcolare le detrazioni per disabili a carico: la formula

          Per le persone con disabilità e i loro familiari che le hanno a carico la normativa vigente offre numerose agevolazioni e detrazioni fiscali, riassunte e chiarite qui di seguito.

          Si ricorda che, per quanto riguarda il riconoscimento delle agevolazioni, vengono considerati disabili sia coloro che hanno ottenuto il riconoscimento da parte della Commissione medica istituita secondo l’articolo 4 della legge 104/92, sia chi è stato ritenuto invalido civile, di lavoro, di guerra o simili da altre Commissioni mediche apposite.

          Detrazioni per i figli portatori di handicap

          In primo luogo, per ogni figlio a carico portatore di handicap, il genitore o il tutore ha il diritto a una detrazione Irpef pari a 2.020 euro se il figlio è di età inferiore a 3 anni e 1.850 euro se è di età pari o superiore a 3 anni. Se il contribuente ha più di tre figli a carico, la detrazione aumenta ulteriormente di 200 euro per ciascun figlio dopo il primo.

          Tali detrazioni dipendono, oltre all’età dei figli e al loro numero, anche dal reddito. Alla detrazione teorica qui menzionata e determinata dagli altri criteri, va applicata la formula che pone la detrazione complessiva in rapporto al reddito percepito.

          Occorre considerare un tetto massimo di reddito teorico pari a 95.000 euro, al quale va sottratto il reddito totale percepito; il risultato ottenuto va diviso per 95.000 euro, e moltiplicato per la detrazione teorica calcolata secondo le regole sopra riportate. In sintesi, la formula è: detrazione teorica x (95.000 – reddito totale) / 95.000.

          Detrazioni per veicoli, sussidi tecnici e abbattimento delle barriere

          Per quanto riguarda l’acquisto, la manutenzione straordinaria e, nel caso, l’adattamento di un veicolo per un familiare disabile, è possibile fare richiesta di una detrazione Irpef del 19% della spesa sostenuta, nonché dell’Iva agevolata al 4%, con limitazione a una spesa massima di 18.075,99 euro ogni 4 anni, a meno di furto. Inoltre, i veicoli destinati al trasporto dei disabili godono dell’esenzione dal pagamento del bollo auto e dell’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.

          Dalle detrazioni sono escluse le riparazioni ordinarie, tutti gli interventi dovuti a normale usura del mezzo e i costi di esercizio (p. es. la tassa di possesso).

          Per l’acquisto di mezzi di ausilio e sussidi tecnici e informativi, dedicati a soggetti limitati a livello motorio, linguistico o sensoriale, si può godere di una detrazione Irpef del 19% e dell’aliquota agevolata al 4%.

          I mezzi in questione possono essere oggetti fisici, come computer, telefoni cellulari o simili, ma anche un servizio di interpretariato per i non udenti, o l’acquisto di cani guida per i non vedenti. Le stesse agevolazioni si applicano anche per l’acquisto di mezzi necessari all’accompagnamento, alla deambulazione e al sollevamento di chi soffre di una menomazione funzionale permanente: tali ausili includono arti artificiali e protesi, apparecchi acustici, poltrone apposite e carrozzelle, trasporti in autoambulanza ecc.

          Quanto all’abbattimento delle barriere architettoniche, da effettuarsi mediante modifiche strutturali agli edifici o con l’installazione di supporti come rampe o montascale, il contribuente può godere di una detrazione del 36% sulle spese di ristrutturazione edilizia.

          Detrazioni per le spese sanitarie e l’assistenza

          Infine, due delle voci più importanti sono quelle relative alle spese sanitarie e all’assistenza personale. L’intero importo delle spese sanitarie generiche a favore di un disabile a carico (documentate tramite fattura) può essere dedotto dal reddito complessivo dichiarato; le spese sanitarie specialistiche, invece, che comprendono ogni forma di terapia specifica rivolta alla persona disabile, danno diritto alla detrazione Irpef del 19% sulla parte che eccede i 129,11 euro.

          Allo stesso modo, sulle spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale dei familiari non autosufficienti è possibile ottenere una detrazione del 19% su un importo massimo di 2.100 euro, purché il reddito del contribuente non superi i 40.000 euro. Inoltre, gli oneri dei contributi versati per gli addetti possono essere dedotti dal reddito complessivo.

          Per fruire della detrazione occorre allegare la certificazione medica attestante lo stato di non autosufficienza dell’interessato, e la documentazione che certifica il sostenimento della spesa, assieme a estremi anagrafici e codice fiscale del familiare disabile.

          Guida pratica alla compilazione del modello 730

          Il contribuente con un disabile a carico dovrebbe prestare particolare attenzione durante la compilazione del modello 730; seguendo le istruzioni riportate di seguito, sarà possibile chiarire la maggior parte dei dubbi a riguardo.

          Innanzitutto, nel caso di figli disabili a carico che hanno ottenuto il riconoscimento ai sensi della legge 104, occorre barrare la casella D della terza colonna del blocco di righi 2-5, alla voce “Familiari a carico”.

          Quindi, è importante non dimenticare nulla nel quadro E, quello dedicato a “Oneri e spese”. Nella sezione I, per le “Spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19%, 26%, 30% o 35%”, bisogna tener conto in particolare di quanto segue:

          • al rigo E1 (prima colonna) è presente la voce “Spese per patologie esenti”, ove indicare quelle sostenute dal familiare disabile;
          • al rigo E3 si trova la voce specifica per “Spese sanitare per persone con disabilità”, che comprendono tutti i mezzi per la deambulazione, il sollevamento ecc., assieme ai sussidi tecnici e informativi già menzionati;
          • il rigo E4 riguarda le “Spese per i veicoli per persone con disabilità”, relative all’acquisto e all’adattamento di veicoli in base alle condizioni di cui sopra;
          • al rigo E5 si possono riportare le “Spese per l’acquisto di cane guida” per i non vedenti;
          • ai righi da E8 a E10 vanno segnate le “Altre spese”, ovvero quelle per le quali spetta la detrazione al 19%, desumibili dalla sezione “Oneri detraibili” della Certificazione Unica dell’Inps. Per i portatori di handicap, nella prima colonna, vanno segnati i codici relativi al tipo di spesa, tra i quali: 15 per le “spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza”; 30 per le “spese sostenute dai sordi per i servizi di interpretariato”; 38 per i “premi relativi alle assicurazioni finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave”; 39 per i “premi relativi alle assicurazioni aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza”; 44 per le “spese sostenute in favore di minori o di maggiorenni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)” (codice introdotto dalla Legge di bilancio 2019);

          Inoltre, nella sezione II, “Spese e oneri per i quali spetta la deduzione dal reddito complessivo”, al rigo E25 vanno indicate tutte le “Spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità”.

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