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Montascale per Anziani e Disabili

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          29 Giu, 2023 | In evidenza, Terza età

          Dare un sostegno adeguato alla persona anziana che, a causa della sua invalidità grave e permanente, ha bisogno di un aiuto concreto e di una costante assistenza per condurre una vita dignitosa.

          È questo lo scopo dell’indennità di accompagnamento anziani: un sussidio economico che, destinato alla persona che si prende cura dell’invalido, permette di ricevere assistenza e aiuto concreto da servizi esterni.

          Vediamo nel proseguo della trattazione quali sono le novità introdotte al riguardo dalla legge per il 2023.

          Accompagnamento anziani: cos’è?

          L’indennità di accompagnamento anziani rientra nell’ambito delle prestazioni assistenziali assicurate dall’Istituto di previdenza sociale (Inps), consistente in un aiuto economico finalizzato ad aiutare la persona impedita nelle sue normali attività quotidiane. La prestazione garantistica viene fornita a coloro che possiedono determinati requisiti previsti dalla legge, sia sanitari che di residenza (la persona che richiede l’indennità deve avere residenza in Italia), e vincolati dall’età e dal reddito personale percepito. Per ottenerlo il soggetto deve presentare un’apposita domanda all’INPS, e attendere l’erogazione dell’importo con cadenza mensile. Vediamo adesso chi sono i soggetti destinati del provvedimento assistenziale, ai sensi delle previsioni di legge.

          Indennità di accompagnamento anziani: a chi viene garantita? 

          L’indennità di accompagnamento è destinata alle persone anziane che hanno un’età minima di 67 anni, con un’invalidità al 100% riconosciuta in modo permanente dall’INPS, ovvero riconosciute come mutilate o totalmente invalide, in seguito a un accertamento sanitario mirato, con conseguente impossibilità di deambulare autonomamente se non con l’assistenza di un’altra persona (ovvero di un accompagnatore), per compiere le normali e necessarie attività quotidiane. Ciò significa che, il soggetto interessato, per ricevere la prestazione assistenziale deve ottenere un riconoscimento formale del suo stato di grave inabilità personale: un certificato di invalidità al 100% rilasciato dall’INPS. Dovrà essere il patronato a unire a questo documento formale la dichiarazione dei redditi del soggetto, in modo che l’ASL locale di riferimento contatti l’individuo per l’effettuazione della visita sanitaria in grado di certificare formalmente il suo grado di invalidità. Per richiedere e ottenere la prestazione di accompagnamento anziani è necessario che il soggetto possieda un reddito inferiore a 17,340,17 euro all’anno.

          L’iter di accertamento dell’invalidità: come inizia?

          L’inter per il riconoscimento formale dell’invalidità del soggetto interessato, al fine di ottenere la prestazione assistenziale, inizia con il rilascio del certificato medico introduttivo da parte del medico curante. In relazione all’anno 2023 la legge ha fissato i requisiti necessari che permettono di ottenere l’indennità: questa spetta agli individui in possesso dei seguenti requisiti:

          • accertamento della presenza di inabilità totale e permanente (ovvero 100%)
          • età non inferiore a 67 anni
          • riconoscimento a capo dell’invalido dell’incapacità a deambulare da solo, ovvero senza l’aiuto costante di un accompagnatore
          • riconoscimento dell’impossibilità a svolgere da solo le normali attività di vita quotidiana, senza affianco una persona che offra assistenza continua
          • presenza di residenza stabile sul territorio italiano
          • cittadinanza italiana
          • per le richieste derivanti dai cittadini stranieri comunitari, iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza
          • per le richieste derivanti dai cittadini stranieri extra-comunitari, permesso di soggiorno di almeno un anno

          Come sopra accennato, per ottenere la prestazione è anche necessario possedere dei requisito reddituale, nel senso che l’erogazione della prestazione è vincolata dall’ammontare del proprio reddito personale.

          Indennità di accompagnamento 2023: quanto dura?

          L’indennità di accompagnamento viene data al soggetto invalido per dodici mensilità, che iniziano a decorrere dal primo giorno del mese seguente alla consegna della relativa domanda all’Inps. La legge prevede che il versamento della prestazione indennitaria viene sospeso nel caso in cui il soggetto venga ricoverato a carico dello Stato (in modo totale), per un periodo che supera i ventinove giorni.

          Indennità di accompagnamento 2023: come si presenta la domanda? 

          Per ricevere la prestazione indennitaria di “accompagnamento anziani invalidi” è necessario presentare un’apposita domanda all’Ente di previdenza sociale, per via telematica, tramite il portale online dell’Inps (“inps.it – Sostegni, Sussidi e Indennità, facendo accesso con le credenziali SPID, CIE o CNS”). In alternativa a questa, i soggetti possono effettuare la domanda tramite un ente di patronato o un’associazione di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS). Una volta presentata la domanda è necessario attendere il responso dell’Ente (nel senso che non è consentito presentarne un’altra per la stessa prestazione), fino al momento in cui l’iter in corso non è ancora terminato. Entrando nell’area Servizi Online del sito Inps, i cittadini possono facilmente trovare la sezione relativa all’inoltro autonomo delle domande, dove è possibile richiedere il riconoscimento sanitario da parte dell’Istituto dei requisiti sanitari (se non si è in possesso del Codice Pin che consente di accedere ai servizi, gli interessati possono avviare la richiesta di riconoscimento sanitario tramite gli enti di patronato e le associazioni di categoria per disabili).

          Indennità di accompagnamento 2023: le novità relative all’importo 

          Le novità del 2023 investono in particolar modo l’ammontare della prestazione conferita alle persone invalide la cui domanda di indennità di accompagnamento sia stata accettata. L’importo delle prestazioni assistenziali previste per il 2023, erogato con cadenza mensile, per l’anno corrente, è pari a 530,27 euro.

          Indennità di accompagnamento 2023: adempimenti necessari al fine di ottenere la prestazione 

          Affinché il soggetto ottenga la prestazione indennitaria è fondamentale che la sua invalidità sia attestata formalmente nel verbale dato dall’apposita Commissione medico-legale istituita presso l’Asl locale, dopo la fine dell’iter relativo all’accertamento sanitario. Quest’ultimo infatti, una volta ottenuto il certificato medico introduttivo fornito dal medico curante, avvia l’iter. Nella relativa richiesta di avvio del procedimento bisogna indicare i propri dati “socioeconomici”, in particolare gli eventuali ricoveri avuti, la tipologia di attività lavorativa svolta, indicazione dei dati di pagamento in cui ricevere la prestazione, il reddito personale e l’eventuale delega relativa alla riscossione del pagamento. Il procedimento di riconoscimento dell’invalidità verso il soggetto interessato termina con un verbale scritto, che viene rilasciato dalla “Commissione medico – legale competente”, verbale che viene portato a conoscenza del soggetto tramite raccomandata A / R o all’indirizzo di posta elettronica certificata (nel caso in cui sia stato indicato dall’interessato). Il versamento dell’importo dell’indennità di accompagnamento anziani avverrà a partire dal mese successivo a quello in cui è stata inoltrata la domanda.

          Leggi anche: Le agevolazioni della Legge 104

           

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