Amare una persona ci fa sentire bene, baciare qualcuno ci rende raggianti e felici, e innamorarci ci riempie di energia e benessere. Questo è quello che risulta da una ricerca giapponese, secondo la quale i settantenni che vivono storie d’amore appaganti stanno meglio, mangiano bene e sono più energici.
Forse, finalmente, è stato svelato il segreto della longevità!
Amare da anziani è possibile?
Quando diamo un bacio muoviamo 34 muscoli facciali, 112 muscoli posturali e stimoliamo un’impressionante attività che riguardano ormoni e neurotrasmettitori, come ad esempio le endorfine, la dopamina (che stimola il centro del piacere nel cervello) e l’ossitocina, che influenza la disponibilità all’innamoramento.
Come diceva Charles Darwin, il bacio è un modo per ricevere piacere dal contatto con una persona amata, tuttavia non si tratta solo di piacere, ma di salute!
In base infatti agli studi di Andrèa Demirjian baciarsi fa bene al nostro fisico perché:
- combatte il mal di testa
- abbassa la pressione
- migliora l’umore sia dei baciatori che dei baciati
- rilassa i muscoli del viso, funzionando come un’antirughe naturale
- regola il battito cardiaco e la circolazione sanguigna, portando un abbassamento della pressione
- aumenta l’autostima dell’individuo
E se tutti questi vantaggi sono prodotti da un singolo bacio, cosa succede quando ci innamoriamo davvero dopo aver spento le candeline dei 60 o dei 70 anni?
Quando si diventa anziani: una nuova definizione!
Secondo la Japan Geriatrics Society il problema di fondo è che il nostro concetto di anzianità è ormai superato e obsoleto. La vita si è allungata e abbiamo raggiunto una qualità e un benessere fisico e psicologico, un tempo inimmaginabili. Avere oggi 65 anni è molto diverso da 50 anni fa.
Tanti 65enni e 70enni sono ancora molto attivi e appassionati di vari hobby e di sport. Conducono giornate piene di iniziative e non si fanno mancare nemmeno brevi escursioni o viaggi verso luoghi lontani o esotici.
Per questo nella ricerca si fa riferimento a una chiara distinzione di anzianità che comprende una fase “pre-elderly” dai 65 ai 75, una “anzianità” vera e propria che va dai 75 agli 89 e a una fase “super-elderly” dagli 89 anni in su.
La chiave per la longevità? Innamorarsi dopo i 65 anni
Essere attivi e considerare la terza età solo come un nuovo capitolo della propria vita (e non come un momento di fragilità e di tristezza) permette di vivere in modo più leggero e spensierato anche le relazioni con gli altri.
Innamorarsi non è considerato come qualcosa che non si addice a una persona più in là con gli anni, ma anzi evidenzia la capacità di rapportarsi alla vita in modo molto più intenso e forte.
Secondo i report stilati dalla Japan Geriatrics Society, i settantenni “innamorati” sono più ottimisti, si sentono meglio e vivono con piacere nuove esperienze. C’è una maggiore voglia di piacersi e di piacere che porta a una maggiore cura del corpo, a una più costante attenzione allo sport e al regime alimentare da adottare e a una ricerca di hobby e attività per stimolare la mente (tour nei musei, concerti, teatro ecc).
E i giapponesi non sono i soli a confermarlo! Secondo la ricercatrice americana Ruth Ray-Karpen, in base ad alcune ricerche specialistiche, risulta che siano aumentate “del 20% le donne over 65 che si affacciano al pensionamento utilizzando un nuovo, più dinamico, approccio alla vita affettiva. È infatti proprio dopo questa età che spesso si chiudono relazioni e se ne iniziano altre, fino anche a sposarsi di nuovo.”
L’importanza di trovare hobby per stimolare l’interesse
Tuttavia, non dimentichiamolo, amarsi è prima di tutto amare se stessi (e non nel senso più strettamente egoistico).
Per questo al di là del cercare l’anima gemella è importante prendersi cura della propria salute sia fisica, andando regolarmente dal medico e sottoponendosi agli screening di routine, sia psicologica, cercando di stimolare la mente con letture, viaggi, spettacoli e provando a uscire dal proprio guscio per conoscere nuove persone.
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