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Montascale per Anziani e Disabili

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          25 Lug, 2019 | Salute

          Quante volte abbiamo pensato “oggi ho davvero mal di gambe. Il dolore alle gambe, o “male alle gambe”, è una condizione molto diffusa, soprattutto tra le persone anziane, essendo legata per lo più a patologie che si incontrano durante l’età avanzata. Conoscere le cause del dolore alle gambe è un primo passo per affrontare l’eventuale disagio, agendo proprio su ciò che provoca la sensazione di malessere e di fastidio.

          principali cause del dolore alle gambe per gli anziani

          Dolori alle gambe cause e caratteristiche

          Lo sapevi che in tantissimi soffrono di stanchezza alle gambe e dolori muscolari alle gambe, e forse ti farà ridere ma una delle frasi più cercate su internet è “doloro alle gambe”.

          Il dolore agli arti inferiori può interessare delle zone specifiche o la gamba nel suo complesso e può essere determinato da problemi di vario tipo, dai traumi, alla postura, a patologie del sistema vascolare o delle articolazioni. Tra i fattori più frequenti possono essere ricordate le lesioni muscolari, le fratture, le affezioni osteoarticolari e le patologie vascolari. Una diagnosi a partire dal dolore all’arto inferiore può richiedere molto tempo e diversi esami, ma, una volta individuata la causa, una terapia che agisca direttamente sul sistema interessato può migliorare visibilmente le condizioni di salute e la qualità della vita del paziente.

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          Dolore Gambe: da cosa può essere provocato?

          Trauma

          La causa più comune dei dolori alle gambe è il trauma dovuto a un colpo diretto, per esempio in seguito a una caduta, o a un movimento errato. Per quanto le lesioni e le fratture siano dolorose, consentono un intervento tempestivo: la diagnosi clinica è immediata e la riabilitazione richiederà esercizi di fisioterapia proporzionati alle condizioni di salute generali.

          Patologie osteoarticolari

          Tra le principali cause del dolore, ci sono anche patologie osteoarticolari come l’osteoartrosi, la tendinite e l’artrite. L’osteoartrosi è una malattia causata dal consumo della cartilagine ed è diffusa prevalentemente tra gli adulti che hanno superato i 50 anni. È caratterizzata da un dolore cronico e si sviluppa gradualmente, comportando la rigidità dell’articolazione. La rigidità e il dolore sono i sintomi che permettono di riconoscere questo tipo come altri tipi di artrite, ma mentre l’artrosi è una conseguenza della degenerazione cronica delle articolazioni, l’artrite è dovuta a un’infiammazione che può comportare anche malessere e stanchezza.

          Tendiniti e borsiti

          I dolori alle gambe possono essere causati anche da tendiniti e borsiti: queste patologie interessano rispettivamente i tendini e le borse articolari, che svolgono una funzione protettiva delle articolazioni, e di solito sono caratterizzate da un dolore cronico che compare a seguito di traumi o microtraumi ripetuti.

          Patologie vascolari

          Le gambe dolenti sono anche un comune sintomo di patologie vascolari: tra queste, le più diffuse sono l’insufficienza venosa e la trombosi. L’insufficienza venosa consiste nel malfunzionamento del sistema di drenaggio del sangue negli arti inferiori che diventa visibile quando il sangue venoso ristagna nei vasi sanguigni superficiali, rendendo ben visibili i capillari dilatati o dando origine alle vene varicose.

          » Leggi Insufficienza Venosa Cronica: cos’è e come prevenirla

          Le caratteristiche di questa malattia sono il gonfiore e la sensazione di pesantezza degli arti, che solitamente viene aggravata dalla permanenza prolungata in piedi, ma anche la comparsa di crampi notturni è comune. Quando l’insufficienza venosa interessa il sistema venoso profondo, si riscontra la presenza di trombi, coaguli sanguigni che possono occludere parzialmente o totalmente i vasi, impedendo la normale circolazione del sangue e comportando il rischio di embolia. I trombi sono caratteristici della trombosi venosa profonda, una patologia grave e spesso silente, che può avere come conseguenza l’insufficienza venosa cronica insorta come sindrome post-trombica.

           

          I fattori di rischio delle gambe dolenti

          I fattori di rischio comunemente associati ai dolori alle gambe e alle patologie che li comportano sono l’età avanzata e il sesso femminile. Con il progredire degli anni, infatti, il corpo umano inizia a perdere elasticità e a indebolirsi: la flessibilità dei tendini e la resistenza delle articolazioni diminuiscono, l’organismo produce meno tessuto osseo e anche il sistema di drenaggio del sangue può subire una riduzione delle prestazioni. Inoltre, le patologie del sistema vascolare e la fragilità ossea e articolare sono più diffuse tra le donne adulte.

          Esistono poi dei fattori di rischio sui quali i pazienti hanno un effettivo controllo, attraverso lo stile di vita e soprattutto l’alimentazione. Anche se l’indebolimento delle ossa, il consumo della cartilagine, l’irrigidimento di tendini e articolazioni e l’infiammazione dei nervi sono comuni in età avanzata, è possibile ritardare e ridurre il rischio che diventino condizioni croniche, proprio controllando l’alimentazione e mantenendo l’abitudine al movimento.

          I maggiori fattori di rischio delle affezioni osteoarticolari, infatti, sono la sedentarietà e l’alimentazione poco varia, mentre le patologie vascolari sono statisticamente associate a una dieta ricca di grassi, all’inattività, al sovrappeso e al fumo. Per esempio, le malattie vascolari sono più comuni in soggetti sedentari, che sono costretti a stare seduti o in piedi diverse ore. Inoltre, la mobilità ridotta favorisce la rigidità delle articolazioni e riduce l’elasticità dei tendini: l’indebolimento delle giunture e del tessuto connettivo aumenta il rischio di fratture e di malattie osteoarticolari.

          Strategie di intervento per la salute delle gambe

          La salute delle gambe dipende da diversi fattori, dalle abitudini alimentari, al funzionamento del sistema vascolare, al tipo di attività lavorative e ricreative.

          Il primo passo per ritardare e scongiurare la comparsa e lo sviluppo di patologie associate ai dolori alle gambe è prendersi cura del proprio corpo, ridurre le cattive abitudini e i vizi, ed eseguire periodicamente degli esami di controllo.

          Ecco alcune strategie per prevenire le patologie statisticamente associate al dolore alle gambe.

          • Prestare attenzione alla postura, cercando di assumere una posizione corretta della schiena e degli arti inferiori sia quando si sta in piedi sia quando si resta seduti.
          • Tenere sotto controllo il peso corporeo, diminuendo il carico che le articolazioni come l’anca, il ginocchio e la caviglia devono sopportare e dando così sollievo anche alla schiena.
          • Praticare esercizi di fisioterapia volti a mantenere e migliorare la mobilità articolare e la forza dei muscoli soprattutto degli arti inferiori, favorendo l’attività vascolare.
          • Svolgere quotidianamente sport leggeri, come la camminata, la bicicletta e l’attività fisica in acqua, in modo da agire sull’intera struttura corporea ed evitare eventuali traumi.
          • Prevenire e curare i disturbi del sistema vascolare con la terapia della compressione, indossando calze a pressione graduata che hanno effetti benefici sui dolori alle gambe e sulla circolazione.
          • Migliorare la circolazione sanguigna e l’attività delle valvole con il percorso vascolare: questo trattamento consiste nel camminare in vasche di acqua calda e fredda e ha un’azione tonificante sulle gambe grazie al massaggio naturale dell’acqua.
          • Consultare il medico e seguire un’eventuale terapia per l’insufficienza venosa a base di farmaci per migliorare il tono venoso e curare le infezioni cutanee che la malattia comporta.
          • Visitare periodicamente il proprio medico curante per una valutazione del controllo motorio e in particolare dell’equilibrio e della capacità di deambulare.

          Cosa sono i disturbi della deambulazione negli anziani

          Uno degli effetti collaterali del dolore e del gonfiore alle gambe durante la vecchiaia è la maggiore difficoltà nel camminare, accompagnata dalla sgradevole sensazione di avere debolezza alle gambe e gambe doloranti ogni giorno. Nel corso dell’età avanzata, soprattutto dopo i 70 anni, il modo di camminare inizia a cambiare a causa della ridotta capacità degli arti inferiori di sostenere il peso del corpo: la forza dei muscoli e la flessibilità delle articolazioni diminuiscono con il progredire degli anni, comportando un maggiore affaticamento durante la deambulazione.

          I disturbi della deambulazione si manifestano con una riduzione della velocità del movimento e della fluidità del passo, ma possono coinvolgere anche la sincronia dei movimenti e in parte la postura. Il moto risulta più lento e instabile perché i passi sono più corti e il tempo in cui il soggetto resta fermo su entrambi i piedi aumenta. Inoltre, la flessibilità articolare ridotta comporta una minore ampiezza del movimento mentre la sensazione di instabilità spinge le persone anziane a camminare con i piedi rivolti verso l’esterno più del normale.

          Tutti questi fattori modificano gradualmente i gesti quotidiani, accentuando spesso la postura scorretta in favore di una lordosi lombare e riducendo progressivamente le capacità motorie, già colpite dalla limitazione della mobilità articolare e dalla diminuita potenza muscolare. Per esempio, gli anziani tendono a iniziare a camminare facendo un passo indietro e a modificare la posizione per sentirsi più stabili, portando in avanti il bacino e allargano i piedi.

          Inoltre, la mancanza di sicurezza durante la marcia potrebbe indurre la persona anziana a perdere la motivazione e a rinunciare a utili esercizi di fisioterapia e all’abitudine a camminare ogni giorno. Invece, anche quando si avvertono i tipici cambiamenti nella deambulazione, è importante che il paziente mantenga il ritmo e la consuetudine, anche se la camminata risulta più lenta e anomala.

          In caso di malattie che impediscono la simmetria dei movimenti, con una conseguente maggiore probabilità di cadere, però, gli anziani avranno bisogno di assistenza mentre camminano: inizialmente il supporto di una persona della famiglia o di un operatore sanitario si renderà necessario occasionalmente, ma con l’avanzare degli anni è comune ricorrere ad ausili, come bastoni e deambulatori. Lo scopo di questi strumenti è rendere la deambulazione più facile e sicura e questo tipo di supporto combinato alla fisioterapia e a semplici esercizi di stretching e mobilità aiuterà l’anziano a mantenere più a lungo l’autonomia motoria.

          Per aumentare la sicurezza e garantire l’autosufficienza degli anziani, è possibile installare dei dispositivi anche in casa: ausili come i montascale permettono alle persone che incontrano delle difficoltà nella deambulazione di muoversi liberamente, evitando ostacoli come le scale, spesso responsabili della perdita dell’equilibrio o di cadute.

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