Le scienze che studiano l’invecchiamento convengono sulle tecniche e le abitudini che permettono di prolungare la vita delle cellule: tra queste, hanno un ruolo decisivo gli esercizi mentali e fisici, che permettono al cervello di elaborare informazioni e mantenersi attivo, ma sono molto importanti anche lo stile alimentare e la routine quotidiana.
- Cos’è e quando avviene l’invecchiamento cerebrale
- 1° consiglio: allenamento mentale
- 2° consiglio: attività sociali e hobby
- 3° consiglio: attività fisica
- 4° consiglio: alimentazione equilibrata
- 5° consiglio: quantità e qualità del sonno
Cos’è e quando avviene l’invecchiamento cerebrale
Con il passare del tempo anche il cervello invecchia: il numero di neuroni diminuisce e alcune funzioni cerebrali subiscono un declino, come l’apprendimento, la memoria e la capacità di adattarsi a situazioni e problemi.
La scienza che studia il cervello e la genetica sono concordi nell’affermare che durante l’età adulta l’organismo non è in grado di far fronte alla perdita di neuroni: la neurogenesi, cioè la formazione di nuove cellule nel cervello, diminuisce drasticamente durante la crescita.
La ricerca in neuroscienze, però, ci dà anche buone notizie: condurre uno stile di vita sano fin dalla giovane età aiuta a prevenire l’invecchiamento cerebrale. I ricercatori hanno notato un legame tra alcuni comportamenti dannosi per la salute e un decadimento cognitivo precoce, che indica come le attività quotidiane condizionano la qualità della vita in età avanzata.
Quando l‘invecchiamento cerebrale diventa fisiologico, con l’avanzare degli anni, è possibile rallentare gli effetti della perdita neuronale agendo sulle cause e sui fattori di rischio delle malattie del sistema nervoso. Ecco alcune abitudini che è bene coltivare durante tutta la vita e mantenere anche in terza età.
L’invecchiamento è una parte fisiologica della vita, ma la ricerca scientifica aiuta a capire come ritardarlo, con questi 5 consigli:
Allenamento mentale
Per prevenire l’invecchiamento cerebrale è fondamentale mantenere la mente allenata.
Il calo della funzionalità del cervello è evidente nella perdita di memoria e nella sensazione di disorientamento che colpisce più facilmente gli anziani, ma si può presentare a qualsiasi età a seguito dello sviluppo di patologie cerebrali.
Il modo migliore per contrastare questi sintomi è svolgere attività stimolanti dal punto di vista cognitivo, per esempio la lettura di libri e giornali, lo studio e gli esercizi di logica o i giochi linguistici, come rebus e parole crociate. Queste attività richiedono concentrazione e mantengono attive le sinapsi chimiche che permettono il funzionamento di tutto l’organismo: in questo modo la materia grigia si deteriora più lentamente.
È importante allenare il cervello anche quando il lavoro o l’eccessiva quantità di tempo libero portano le persone a ripetere gli stessi comportamenti in modo automatico: per esempio, continuare a leggere quando le giornate lavorative sono molto faticose, o provare a impegnare la mente quando la pensione concede diverse ore libere può essere una cura efficace contro la perdita delle funzioni cognitive.
Persino i sintomi delle patologie che colpiscono la corteccia cerebrale come la demenza e la malattia di Alzheimer possono essere rallentati dallo sforzo mentale. Con l’avanzare degli anni, la vita diventa meno attiva, ma questo non deve impedire agli anziani di iniziare un percorso di studi o dedicarsi a nuove passioni: una mente attiva è la migliore prevenzione del danno alla materia grigia.
Attività sociali e hobby
Tra le attività che migliorano la salute del cervello, bisogna ricordare anche la compagnia dei propri amici e della propria famiglia.
Uscire per passare del tempo con le persone care e sentirsi parte della propria comunità è molto importante per combattere la solitudine a cui vanno incontro le persone che subiscono cambiamenti nella propria vita, come l’indipendenza dei figli o il pensionamento.
Quando la quotidianità cambia, come succede a un certo punto dell’età adulta o durante l’età avanzata, è necessario adattarsi e trovare nuove attività per riempire la propria giornata e mantenere i contatti con la realtà sociale. I rapporti con la propria famiglia sono decisivi per gli anziani, ma è altrettanto importante costruire e coltivare i legami con amici e conoscenti, partecipando ad attività ricreative di gruppo o a corsi di formazione, oppure svolgendo volontariato.
Per questo molti anziani si riuniscono per creare cooperative di assistenza, si iscrivono all’Università della Terza Età, o semplicemente si ritrovano per coltivare degli hobby in compagnia invece di restare soli a casa. Oggi anche la tecnologia offre un grande aiuto nella ricerca di legami con la propria comunità: grazie alle community e ai forum online, infatti, persone che hanno gli stessi hobby possono comunicare e organizzare incontri. Sentirsi parte di un gruppo spinge gli anziani a non abbandonare le proprie passioni e a migliorarsi e questo è un allenamento costruttivo per il cervello, che continua a ricevere nuovi stimoli.
La psicologia geriatrica, inoltre, riconosce alle attività sociali un ruolo di supporto che può fare la differenza nel modo di affrontare l’avanzare degli anni. Chi mantiene dei legami con il proprio ambiente sociale è meno soggetto alla depressione e all’inattività: ha un motivo per continuare a scoprire cose nuove perché ha qualcuno a cui parlare dei propri interessi e questo aiuta anche le funzioni cognitive di linguaggio, memoria e apprendimento.
Attività fisica
La salute del cervello è legata a quella di tutto il corpo e per questo le persone che fanno regolarmente sport si mantengono più giovani.
Attività come camminare, andare in bicicletta e nuotare sono le migliori per mettere in moto tutto il corpo, ma qualsiasi tipo di sport contribuisce a migliorare le prestazioni del corpo e della mente, perché è un naturale antistress e aiuta a focalizzare l’energia e combattere la stanchezza.
Anche chi non è mai stato uno sportivo può iniziare a svolgere attività fisica in età adulta, per esempio imparando a nuotare o praticando ciclismo, entrambi utili per sviluppare la muscolatura di tutto il corpo e favorire il buon funzionamento del sistema cardiocircolatorio. Per gli anziani, che non hanno più la stessa energia di un tempo, è sufficiente camminare o pedalare per qualche ora a settimana per ottenere benefici, ma questo non impedisce di mettersi alla prova con un maggiore allenamento. Anche in età avanzata, infatti, si può arrivare a risultati sorprendenti, stimolando non solo la circolazione, ma anche il lavoro di sinapsi e neuroni.
Lo sport aiuta anche a combattere alcune condizioni che compromettono la salute in età avanzata, come lo stress, la depressione, la mancanza di sonno e il sovrappeso. Gli esercizi fisici contribuisconoe a tenere il peso sotto controllo e migliorano la funzionalità di muscoli e articolazioni, rendendo i movimenti più fluidi: questo permette agli anziani di muoversi autonomamente e in sicurezza, migliorando anche l’umore.
L’attività fisica combatte lo stress e la depressione associati alla perdita del controllo motorio usando le energie del corpo e migliorando l’umore, e contribuisce a migliorare il sonno, grazie all’azione dei neurotrasmettitori. Queste condizioni influiscono sulla salute generale degli anziani, riuscendo a prevenire l’invecchiamento cerebrale.
Oggi fare sport è un’attività consentita anche a persone che soffrono di una disabilità e questo può favorire i legami sociali: talvolta chi ha un’età avanzata rinuncia a opportunità di vacanze, viaggi o attività all’aperto per paura di essere un peso per il gruppo. Al contrario, esistono molti gruppi che anziani che organizzano viaggi ed escursioni e mantenersi in condizioni fisiche buone può incitare le persone ad approfittarne, creando quei legami con l’ambiente sociale che risultano benefici per la salute.
Alimentazione equilibrata
L’alimentazione è una parte fondamentale dello stile di vita e può avere importanti conseguenze sulla salute del corpo e soprattutto del cervello.
Per prevenire l’invecchiamento cerebrale è indispensabile avere un corretto stile alimentare, seguendo una dieta completa di tutti i nutrienti. La dieta migliore per invecchiare mantenendo una buona salute è quella che prevede cibi genuini, come la verdura, la frutta e i cereali integrali, oltre a preferire le proteine derivanti dal pesce e dai legumi e l’olio d’oliva come condimento.
La frutta e la verdura sono alimenti ricchi di acqua, di vitamine e di sali minerali, cioè sostanze che svolgono un’azione protettiva della membrana cellulare ritardandone perciò l’invecchiamento. Queste sostanze sono contenute anche nei cereali integrali, che sono anche ricchi di fibre e aiutano a controllare fattori di rischio dell’invecchiamento, come il sovrappeso.
Un altro gruppo di nutrienti molto importante contro il decadimento cognitivo sono gli acidi grassi omega-3, che si trovano nel pesce azzurro e nella frutta secca oleosa: questi grassi hanno effetti benefici sul cervello, favorendo funzioni come l’apprendimento e la memoria e sono quindi fondamentali in età avanzata.
Un ultimo alimento che è in grado di prevenire l’invecchiamento cerebrale è l’olio d’oliva, che grazie al contenuto di polifenoli scongiura e ritarda il declino cognitivo.
Quantità e qualità del sonno
La funzionalità e la salute del cervello sono strettamente legate alla qualità del sonno.
Moltissime persone soffrono di disturbi del sonno, che vengono sottovalutati, mentre sono fattori di rischio per le malattie del sistema nervoso e condizioni degenerative come la demenza senile. Durante l’età avanzata il ritmo sonno-veglia cambia e il sonno si fa sempre più frammentato: questo impedisce spesso agli anziani di riposare in modo adeguato.
Le persone anziane, però, hanno bisogno di dormire perché hanno meno energie e la compromissione del sonno pone le cellule cerebrali in una condizione di stress. Questo può facilitare il declino delle funzioni cognitive, che invece risultano migliori in soggetti in stato di benessere che godono di un riposo adeguato.
I disturbi del sonno sono una possibile causa di malattie cardiache e cerebrovascolari oppure possono essere dovuti a malattie neurologiche: in ogni caso, i soggetti che ne soffrono dovrebbero sottoporsi a una risonanza magnetica ed eventualmente seguire terapie costituite da farmaci e sedute psicoterapeutiche.
La prevenzione dell’invecchiamento coinvolge anche le ore passate a dormire, che ammontano a circa un terzo della vita di un individuo. Per riuscire a recuperare l’energia ed evitare la sonnolenza diurna è possibile agire anche sulle abitudini quotidiane, prima di rivolgersi alla medicina: tenersi occupati e fare attività fisica, così come allenare il cervello attraverso lo studio e la lettura, contribuisce a stancare il corpo e la mente, e aiuta ad addormentarsi e dormire in modo continuativo.
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