Studiare ci rende liberi. Apre le nostre menti, ci permette di conoscere e approfondire nuovi argomenti. Ci costringe a riflettere e a guardare la realtà attraverso punti di visti per noi inediti.
Per questo non bisognerebbe mai smettere di studiare. Anche a 60 o 70 o 80 anni, è necessario mantenersi “affamati” di conoscenza e non pensare erroneamente che il “tempo dei libri” sia finito.
Ci sono tante persone infatti che, nel corso della loro terza età, accettano la sfida di ricominciare a studiare e decidono di intraprendere un percorso di studi – in letteratura, in filosofia o in materie scientifiche – con l’orgoglio e l’approvazione dei loro fans numeri 1: i nipoti!
Liberi dal lavoro e con tanto tempo a disposizione, iscriversi all’università o all’università della Terza Età potrebbe essere un ottimo modo per rimanere giovani.
Università della terza Età UniTre o Università classica?
Secondo il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, negli ultimi 10 anni si è registrato un aumento del quasi 50% dell’iscrizione all’Università da parte di persone over sessanta (di cui un terzo sono donne).
È un dato importante che ci fa capire come l’età della pensione sia ormai vissuta come un nuovo inizio per rimettersi in gioco e per acquisire nuove competenze.
Infatti le motivazione per tornare a studiare sono tante, non solo quella di avere tanto tempo a disposizione! C’è chi vuole ricominciare o iniziare gli studi perché costretto ad abbandonarli da giovane e chi invece desidera finalmente completare la propria formazione con un percorso complementare (come nel caso di Lettere e Filosofia) o completamente differente.
Le Università della Terza Età danno questa possibilità a tutti gli over con un costo meno oneroso della classica università e un’offerta formativa davvero molto ampia. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Università della terza Età: cosa sono e come funziona l’iscrizione
Le Università della Terza Età (UniTre) sono degli Enti Regionali che funzionano come delle vere università e che contano oggi circa 200 sedi in tutta Italia (visualizza qui le Università per la Terza età per regione).
L’obiettivo, come la classica università, è quello di integrare le persone all’interno del tessuto sociale rafforzando le conoscenze attraverso corsi specifici. Ma a differenza di questa, nelle Unitre lo schema delle lezioni segue quello dell’antica Universitas, suddivisa in Lectio, Pausa e Disputatio.
Ogni lezione ha una durata di 45 minuti in cui seguono 15 minuti di convivialità e 60 minuti di informazione. L’idea è infatti quella di offrire un corso che possa essere prima di tutto interessante e che inviti alla partecipazione.
È possibile scegliere tra Storia contemporanea, antropologia, letteratura, fisica, informatica e numerosi altri corsi che vanno dalle materie umanistiche a quelle scientifiche.
Per iniziare i corsi è necessario pagare una piccola quota di partecipazione, che varia a secondo del luogo di iscrizione, ma che è sempre abbordabile (ed è davvero esigua rispetto alle rette universitarie) per dare a tutti la possibilità di iscriversi.
La grande accessibilità di queste Università è rappresentata anche dal fatto che non è necessario il diploma per seguire i corsi ma solo la buona volontà e la voglia di imparare nuove cose: d’altro canto, però, non sarà possibile conseguire la laurea, in quanto le Università della Terza Età non hanno una validità legale.
A fine corso viene rilasciato un attestato di partecipazione con l’esito dell’esame.
La vita è un viaggio fatto di esperienze e di occasioni per continuare ad imparare. Non smettiamo mai di farlo. A tutte l’età c’è sempre una nuova lezione da apprendere.
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